Oggi, 2 giugno, Festa della Repubblica: una data importante, perché il processo democratico in Italia non è mai stato lineare né indolore, come il 25 aprile testimonia ogni anno. Né lo è tuttora, come dimostra in questi giorni la messa a punto (e futura approvazione) dell’ennesima legge indegna, in questo caso per limitare le intercettazioni telefoniche e la relativa impossibilità a pubblicarne i contenuti.
In piazza è il momento delle fanfare e sui medesimi spalti, governo e (presunta) opposizione.
Qui si preferisce l’anima civile di un poeta, Pier Paolo Pasolini (1922-1975), la cui voce, coscienza di una nazione, è mancata come non mai negli ultimi trentacinque anni e il cui assassinio appartiene ancora al novero oscuro e triste dei molti, troppi misteri italiani irrisolti e che è facile supporre, più passa il tempo e meno vedranno luce di chiarimento.
Ps. la voce recitante alcuni testi di Pasolini nella seconda metà del video è di Toni Servillo e tale sequenza viene dal bellissimo La voce di Pasolini di Matteo Cerami e Mario Sesti (dvd e libro, Feltrinelli Real Cinema, Milano, 2006).
È vero, troppi misteri italiani irrisolti, troppi abusi di potere, la democrazia in Italia ha sempre navigato in acque molto torbide. Pasolini era un grande, adesso ce ne sarebbe bisogno di artisti e intellettuali come lui.