Dieci anni fa moriva a 99 anni Aldo Buzzi (Como, 10 agosto 1910 – Milano, 9 ottobre 2009), che da sempre è nel mio Olimpo dei grandi, ovvero da quando l’ho letterariamente scoperto a partire dai primi anni 2000, grazie alle riedizioni di alcune sue opere da parte dell’editore Ponte alla Grazie.
Così, nel tempo, ho scovato e amato ogni cosa da lui scritta, curata, pensata, tradotta, inclusi i libri a lui dedicati, tutto rigorosamente in prima edizione: dai bellissimi, rosa e rossi, Scheiwiller, alla chicca sulla Vecchiaia stampata da quel poeta del torchio che è Luciano Ragozzino con le sue delicatissime Edizioni Il ragazzo innocuo, sino alla perla hoepliana e munariana del Taccuino dell’aiuto regista del ’44, rivelatasi in una libreria antiquaria di Barcellona e lì classificata come cosa futurista. Il particolare minuto e inatteso col sorriso a fior di labbra: buzziano.
Le foto che vedete sono il frutto di questa “caccia” bellissima e non assillata dall’ansia della fretta, accompagnata piuttosto dal piacere di un ritrovamento ventennale, talvolta occasionale (ma sono loro, i libri, a venire da noi, non il contrario), in particolare fra librerie di Torino, Sondrio, Bologna, Roma, Milano ovviamente. E ogni volta un piatto diverso, una trattoria nuova, in perfetto stile da viaggio buzziano: leggere per credere quel capolavoro insuperato di leggerezza che è L’uovo alla kok.
Autore atipico che spaziò dal primo amore per il cinema (si veda la curatela di alcuni volumetti commoventi della serie Cineteca Domus del ’45, i primi stampati durante gli ultimi spari della Liberazione, oltre al già citato Taccuino, senza contare il fatto di essere amico e cognato del regista Lattuada) a quello per il viaggio unito una passione culinaria autentica e ante litteram, all’amicizia di una vita col grande Saul Steinberg, tutto sempre vissuto e scritto con un’ironia sottile e una levità naturale e stilistica di fondo sin dai titoli spesso strepitosi (Quando la pantera rugge, Viaggio in terra delle Mosche e altri viaggi, La lattuga di Boston, Parliamo d’altro, Čechov a Sondrio, Stecchini da denti), tale da fare amare attraverso questo scetticismo provvidenziale l’amarezza persistente di cui a volte la vita è più che capace. Quanti pomeriggi, quante ore liete devo a quest’uomo!
Viva più che mai Aldo Buzzi nel decennale della sua scomparsa. Con gratitudine e affetto e un augurio di buone festività a tutti i lettori. Ci ritroveremo a gennaio, col nuovo anno.
PS. “(Ristoranti americani) La gente, dice S., non sa giudicare se il cibo è buono. Si deve ai gangster se esiste qualche buon ristorante. Come si arricchiscono i ristoranti: non col buon cibo ma con i cocktails che precedono, che devono essere il più possibile numerosi. Dopo, per forza il cibo non conta. «Cameriere, mi porti un po’ di chili con carne per digerire tutti quei Martini».” Aldo Buzzi, da Un debole per quasi tutto, Ponte alle Grazie, Milano 2006, p.141.
Complimenti per la bella collezione: Memorie di Orani e i Domus non segnalati sul catalogo della mostra sono vere chicche!
Grazie! Il bellissimo libro dello scultore Nivola su Orani fu curato da Buzzi per Scheiwiller e uscì in tre edizioni: 1996, 1997, 2007. Recentemente lo ha ripubblicato l’editore Ilisso (2018).
Infine, dei 7 volumi della Cineteca Domus, solo 3 sono stati curati da Buzzi:
1) La kermesse eroica di Jacques Feyder, a cura di Aldo Buzzi (Milano, 15 febbraio 1945)
2) La passione di Giovanna d’Arco di Carl Theodor Dreyer, a cura di Guido Guerrasio (Milano, 15 febbraio 1945)
3) Alba tragica di Marcel Carné, a cura di Glauco Viazzi (Milano, 15 maggio 1945)
4) Ridolini e la collana della suocera; Ridolini esploratore di Larry Semon, a cura di Aldo Buzzi (Milano, 15 maggio 1945)
5) Il bandito della Casbah di Julien Duvivier, a cura di Glauco Viazzi (Milano, 20 giugno 1945)
6) Il milione di René Clair a cura di Bianca Lattuada – sorella del regista Alberto e compagna dello stesso Aldo Buzzi, già aiuto regista del fratello – (Milano, 15 luglio 1945)
7) Sette anni di guai di Max Linder, a cura di Aldo Buzzi (Milano, 31 ottobre 1945)
Auguri per un ottimo 2020, all’insegna delle passioni autentiche!
Luca