Faccio mio l’appello di numerosi personaggi pubblici di tutto il mondo, fra cui Tahar Ben Jelloun e Michele Serra (rispettivamente su La Repubblica del 25 e 26 settembre), per cercare di fermare la sentenza di condanna a morte emessa dall’Arabia Saudita contro Alì Mohammed Al Nimr, ragazzo di 20 anni che a 17 partecipò alle proteste antigovernative nel suo paese.
Per questo, merita la decapitazione seguita da crocefissione.
Non ci sono parole per questo disumano omicidio di stato. Non resta che scrivere a: ambasciata.saudita@arabia-saudita.it, oppure item@mofa.gov.sa. Su Twitter: #freenimr.
E l’ONU che intende fare in concreto con questi signori del petrolio a parte la protesta di rito?
Ps. Con questo appello, al quale spero vogliate tutti aderire, vi saluto perché per problemi di salute per un po’ non potrò pubblicare o rispondere.
Un abbraccio, Luca.