Mare Magnum Nostrum di Gea Casolaro presso il Museo Nazionale di Ravenna dal 23 settembre al 31 dicembre 2021 è una mostra fotografica e installativa, curata da Leonardo Regano e promossa dalla Direzione Regionale Musei dell’Emilia-Romagna, che raccoglie molteplici visioni del Mediterraneo, oggi più che mai simbolo dell’incontro tra culture diverse visioni.
Dopo circa un anno di lavoro, durante il quale l’artista ha raccolto e collezionato più di 1500 immagini del mare attraverso il sito www.maremagnumnostrum.art, l’opera entra ufficialmente a far parte del Museo Nazionale di Ravenna e sarà esposta per la prima volta al pubblico presentando un display di foto scelto dall’artista.
Le immagini che compongono l’opera sono fotografie a colori e in bianco e nero scattate in ogni luogo e in ogni tempo, dal Novecento fino ad oggi, che raffigurano il mare in tutte le sue rappresentazioni. Una grande installazione immersiva porterà quindi il visitatore “al centro del mare” illustrato da una pluralità di punti di vista: culturali, storici, antropologici e anche ludici, senza dimenticare i numerosi temi che quotidianamente lo affliggono, dai problemi ambientali al dramma delle migrazioni.
La mostra Pupille è stata inaugurata il 24 luglio nei boschi di Cortina d’Ampezzo dove sarà visitabile sino 3 novembre 2021. Curata da Fulvio Chimento e Carlotta Minarelli per la seconda edizione di Sentieri d’Arte, l’esposizione accompagna il visitatore alla scoperta del sentiero di Pian de ra Spines ed è ispirata al ricco patrimonio di leggende e fiabe connesse alla storia delle Dolomiti. Le opere degli artisti Benni Bosetto, Cuoghi Corsello, Dado e Maurizio Mercuri sono state realizzate appositamente per essere collocate nei boschi del sentiero, con l’intento di creare un percorso onirico dove il visitatore di ogni età potrà ritrovare la propria dimensione legata all’infanzia.
Benni Bosetto utilizza l’installazione sonora per diffondere nell’ambiente un canto a cappella, che ha la funzione di avvicinare il pubblico e interviene anche con il disegno a matita sui tronchi di alcuni alberi disposti lungo il percorso. Il duo Cuoghi Corsello propone una serie di installazioni ispirate a un sorprendente immaginario fiabesco: per osservarle il fruitore sarà spinto a abbandonare in alcuni tratti il sentiero principale e si troverà completamente immerso in una dimensione naturale. Dado (Alessandro Ferri) dipinge con il colore oro uno degli alberi che danno forma al bosco con la finalità di coniugare la sfera fantastica del mondo delle fiabe con quella reale. Infine, Maurizio Mercuri si lascia ispirare da una nota leggenda legata alle Dolomiti, Il giardino di rose di Re Laurino, che illustra l’enrosadira: fenomeno apparentemente magico, che si ripete ogni giorno in coincidenza dell’alba e del tramonto, quando i raggi del sole accarezzano le cime delle Dolomiti, colorandole di rosa.
Lasciandosi ispirare dalle opere in mostra i visitatori potranno scrivere una propria fiaba che potrà essere inviata all’indirizzo mail dell’Associazione Controcorrente. I testi ritenuti più interessanti in relazione al progetto verranno pubblicati nel catalogo della mostra.
Si tratta di un evento che punta alla rigenerazione e al rilancio della Riserva naturale e dei borghi dell’Amiata organizzato da PalomArt, collettivo ideatore e promotore di diversi format indipendenti e innovativi nel campo della creatività e del rilancio di territori spesso disagiati (ne è un esempio l’esperienza straordinaria di Borgo Universo).
Ci saranno quattro giorni di mostre, installazioni, teatro, street art e performance, con artisti internazionali (dallo street artist Millo, alla grande land artist inglese Emily Young e altri) alla ricerca di nuove forme di sperimentazione e di azione per coinvolgere la comunità locale e il pubblico in pratiche inclusive e partecipative, con l’obiettivo di “fare comunità”. Ne sono un esempio, solo per citare alcune delle numerose iniziative, la sartoria melting pot, la falegnameria sociale, il progetto carta ciclica, tutte proposte all’insegna dell’apprendimento, della condivisione di esperienze e di sapienze artigianali, in cui il lavoro si fa creativo e in linea con il rispetto della natura.
Nell’ultimo ventennio si sono infatti moltiplicati gli studi che correlano disagio psicologico e crisi ecologica, associando la progressiva erosione degli spazi verdi e lo stile di vita cittadino con l’emergere di patologie sociali e psichiche. Sulla base di queste premesse Linfa organizzerà un programma di passeggiate guidate all’interno della Riserva Naturale Poggio all’Olmo, pratiche di connessione con la natura e laboratori di Arte Terapia volti a promuovere e potenziare i processi creativi innati per sviluppare il benessere individuale e collettivo. Sarà inoltre allestita una Awakening Area (Zona del Risveglio) per offrire al pubblico lezioni di Yoga e risveglio del corpo, meditazione dinamica, trattamenti Shiatsu e musicoterapia.
L’azione principale di Linfa è quindi incentrata sull’importanza del rapporto tra uomo e ambiente, con l’obiettivo di riscoprire gli effetti benefici dello stare a contatto con la natura e la volontà di diffondere una visione circolare della vita, all’insegna del rispetto e dell’ascolto di tutti gli esseri viventi.
La Biennale Gherdëina 7, a cura di Adam Budak, mostra internazionale di arte contemporanea, inizialmente prevista in giugno, è stata invece spostata dall’8 agosto al 20 ottobre 2020 negli spazi pubblici di Ortisei (BZ) e nei paesi limitrofi, in Val Gardena, sulle Dolomiti, coinvolgendo circa 30 artisti internazionali tra cui: Carlos Bunga, Pavel Büchler, Aron Demetz, Petrit Halilaj e Alvaro Urbano, Paolo Icaro, Pakui Hardware, Sharon Lockart, Kris Kemsalu, Marcello Maloberti, Paulina Ołowska, Maria Papadimitriou, Marinella Senatore e altri ancora.
Questa 7° edizione ha per titolo A breath? A name? – The ways of worldmaking e porrà l’attenzione sulle esigenze vitali fondamentali dell’interazione umana. I focus di quest’anno saranno l’importanza delle questioni socio-politiche nel processo di creazione del mondo –worldmaking– e la resilienza che la cultura e la natura garantiscono in questo processo. Tematiche di grande attualità, dunque, su cui gli artisti saranno chiamati a confrontarsi interagendo con lo spazio pubblico, il paesaggio, le persone e la storia del territorio, per realizzare, in alcuni casi, anche opere inedite e site-specific.
La Biennale Gherdëina 7 consisterà quindi in una grande mostra diffusa nello spazio pubblico di Ortisei in Val Gardena e dei paesi circostanti e nello spazio espositivo nella sala Luis Trenker nel centro di Ortisei, appositamente adattato per la Biennale, nonché in una serie di eventi collaterali che si svolgeranno dall’estate all’autunno che saranno messi a disposizione anche in streaming.
In particolare si segnala che l’artista Marcello Maloberti firmerà l’immagine coordinata della Biennale con un’opera appositamente pensata tratta dalla sua serie Martellate.
Linea 1201 di Angelo Bellobono è di un programma di residenze d’artista itinerante, con attività aperte al pubblico, che dalla fine di giugno sta attraversando i monti e le valli dell’Appennino per raccontare le terre alte dell’Italia mediante l’arte, in dialogo con altri artisti, esperti e appassionati, per riflettere su temi quali l’ isolamento e i confini, il rapporto con il paesaggio e l’ambiente, il nostro approccio al camminare, alle relazioni e al territorio montano con le sue esclusive modalità di frequentazione.
Dopo la prima tappa in Molise, sulle Mainarde, il progetto è proseguito in Basilicata, a Latronico, ai piedi del Monte Alpi, mentre a settembre approderà prima a Valsamoggia, nel territorio della Valle del Samoggia (Bologna) (7-13 settembre) e poi ad Amatrice, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (21-27 settembre), luogo fortemente simbolico per Bellobono, dove l’artista svolgerà un workshop con altri artisti visivi: Davide D’Elia, Beatrice Meoni e Chris Rocchegiani. Durante gli appuntamenti sono previste attività aperte al pubblico.